Historia y Personajes

Storia di Venezuela (2a Parte)

Storia


5.- L'indipendenza

19 aprile - Tito Salas<
19 aprile - Tito Salas

L'indipendenza di Venezuela si inizia in Caracas il 19 aprile 1810, quando un gruppo di creoli di Caracas, approfitta, come scusa, che in Spagna stava regnando un francese, per convocare a una riunione del Consiglio Comunale e proclamare un governo proprio fino a che Fernando VII riassuma il trono di Spagna. Il Capitano Generale, Vincenzo Emparán, non stava d'accordo con questa decisione. Dalla finestra del palazzo municipale domanda alla popolazione che si era riunita nella Piazza Maggiore (ora Piazza Bolivar) se voleva che seguisse comandando. La moltitudine, istigata dal Presbitero José Cortés de Madariaga che le fece segno, rispose: "NO", Emparán proclamò che in questo caso neanche lui voleva comandare, rinunciò e ritornò in Spagna con i suoi collaboratori. Era l'inizio dell'indipendenza di Venezuela.


Il 5 luglio 1811, i membri della Società Patriottica, convinsero tutti i congressisti meno uno, di dichiarare la indipendenza di Venezuela, dimenticandosi dei diritti di Fernando VII. Questo determinò la fondazione dello Stato Venezuelano.

Firma dell'atta dell'indipendenza di Tommaso Lovera.
Firma dell'atta dell'indipendenza di Tommaso Lovera.

Terremoto di Caracas - Tito Salas
Terremoto di Caracas
Tito Salas

Il Giovedì Santo del 1812, un forte terremoto scosse il paese, uccidendo più di 10.000 persone e causando grandi distruzioni in Caracas ed altre città.

In questa occasione Simón Bolivar pronunziò la sua famosa frase: "Anche se la natura si oppone, lotteremo contro di lei e faremo che ci obbedisca". Però i realisti, e molti religiosi che l'appoggiavano, approfittando dell'ignoranza della gente, sparsero la voce che quello era un castigo divino.


Miranda, che intanto aveva ricevuto il grado di Generalissimo e poteri assoluti per difendere la nuova patria, fu sconfitto e non ebbe altra scelta che arrendersi in San Matteo il 25 luglio 1812. Firmò un armistizio, che non fu rispettato da Monteverde, che ordinò recluderlo mentre si preparava per partire per l'estero. Ugualmente, ordinò uccidere a migliaia di persone aderenti alla causa patriottica (quelli che appoggiavano l'indipendenza), includendo donne e bambini. Miranda morì nella carcere della Carraca, in Spagna, il 24 luglio 1816. A causa di questi fatti era deceduta prematuramente la Prima Repubblica.

Miranda en la Carraca - Arturo Michelena
Miranda en la Carraca - Arturo Michelena

Simón Bolívar en Michelena

SIMÓN BOLIVAR , aveva avuto l'incarico di difendere Puerto Cabello, però fracassò e dovette fuggire a Cartagena, dove scrisse il Manifesto di Cartagena, iniziandosi a profilare come un grande statista ed anche uno stratega. Con questo manifesto ebbe l'appoggio del Congresso della Nuova Granada e ottenne aiuti materiali e umani per iniziare quella che si chiamò La Campagna Ammirabile. (Vedere riquadro), che si iniziò con l'occupazione di San Antonio del Táchira il 1º marzo 1813 e terminò con la entrata trionfale in Caracas il 7 agosto 1813.


Con l'entrata di Bolivar a Caracas, rimaneva istituita una nuova repubblica che controllava tutte le provincie meno Guyana e Maracaibo. Però, a la settimana di essere arrivato dovette partire per lottare contro Monteverde che si era rifugiato in Puerto Cabello. In settembre i realisti ricevono rinforzi dalla Spagna. Però gli esiti militari dei patrioti continuarono durante il 1813, forzando a Monteverde a fuggire dal paese.

Un nuovo evento fu determinante per la caduta di questa giovane repubblica, la scesa in campo di un altro comandante realista spagnolo, José Tomás Boves, che con la sua conduzione e la promessa di dare ricchezza ai bianchi, formò un poderoso esercito di abitanti di colore delle pianure.

Osservate 'La fuga verso oriente' - Titos Salas
Osservate "La fuga verso oriente"
Titos Salas

Dopo varie vittorie, Boves si stava avvicinando a Caracas. Quello che seguì fu panico. La crudeltà di Boves era leggendaria e la popolazione di Caracas, assieme a quella che era fuggita dalle altre parti del paese, emigrò verso oriente.

Raccontano che in questa fuga morirono più persone che nel terremoto.


Quello che seguì fu una serie di battaglie fino al 1817 nelle quali non v'era un chiaro vincitore, ma gli indipendentisti riuscirono a conquistare la Guayana e Margarita, però solo il 24 giugno 1821, quando si guerreggia la battaglia di Carabobo, dove un esercito comandato da Simón Bolivar vince a Miguel de La Torre, che si consolida l'indipendenza di Venezuela. A Partire da quel momento, rimanevano solamente qualche posizione isolata spagnola che furono distrutte da Bermúdez in Cumaná (ottobre 1821), dall'ammiraglio Padilla nella battaglia navale di Maracaibo (24 luglio 1823) e da Antonio José Pàez, con la cattura del forte di Puerto Cabello, l'otto novembre 1823. Venezuela era un paese completamente indipendente.

Monumento commemorativo della battaglia di Carabobo
Monumento commemorativo della battaglia di Carabobo


6. El Caudillismo

Nell'anno 1830 successero vari eventi che determinarono la fase finale dell'indipendenza: La morte di Sucre e Bolivar, la separazione di Venezuela dalla Grande Colombia, la adozione della nuova costituzione del 1830.

Nel 1831, José Antonio Páez, eroe dell'indipendenza, assunse la presidenza. Questo sarebbe stato il suo primo mandato ed anche l'inizio di una serie di cambiamenti nel potere, da un comandante ad un altro. Questo periodo si conosce come il "caudillismo".

Fra il 1859 ed il 1863, scoppiò in Venezuela una specie di guerra civile, denominata guerra federale. Da un lato c'erano i conservatori e dall'altro i federalisti o liberali. I conservatori appartenevano alla oligarchia (li chiamavano anche i "mantuanos") e non desideravano ne credevano nella uguaglianza, perché preferivano mantenere i loro privilegi. I Federali, dalla loro parte, guidati da Ezequiel Zamora, Antonio Guzmán Blanco e Juan Crisóstomo Falcón, cercavano la elezione popolare e la caduta dell'oligarchia. Al vincere, questi ultimi, nel 1863, mediante un decreto il "decreto di garanzie" consacrarono vari diritti che oggigiorno si considerano naturali, come il diritto alla vita, a la proprietà e alla inviolabilità della dimora familiare

Dal 1870 fino al 1887 resse a Venezuela il Generale Antonio Guzmán Blanco.

Governò per tre periodi che si chiamarono: settenne ( 7 anni - 1870 - 1877), il Quinquennio (5 anni - 1879 - 1884) e l'acclamazione o biennio (1886 - 1887).

Durante la presidenza di Guzmán Blanco si trasformarono le città e in particolare Caracas nella quale si edificarono, fra altre opere, il Campidoglio, la Piazza Bolivar e il Teatro Municipale ed il Panteon Nazionale dove riposano i resti degli eroi nazionali. Migliorò anche la infrastruttura delle comunicazioni (Strada Caracas - Valencia), porti di La Guaira e Puerto Cabello, strade ferrate..........

A questo lungo periodo di governo ne succede uno di instabilità politica, fino a che il Tachirense Cipriano Castro non si impadronì del potere. Partendo dalla Columbia alla testa di 60 uomini e arrivando a Caracas, il 22 ottobre 1899, dopo aver effettuato vari combattimenti, che denominarono la "Rivoluzione restauratrice". Prima lo nominarono Presidente provvisorio, fino a che modificando la costituzione nel 1904 è nominato Presidente per il periodo 1904 - 1911. Il Vice Presidente era Juán Vincenzo Gómez, anche del Táchira, uno dei generali che formava parte dei 60 uomini che avevano accompagnato a Cipriano Castro nell'impresa.

Cipriano Castro
Cipriano Castro


Juan Vicente Gómez
Juan Vicente Gómez

Gómez in varie opportunità si incaricò della presidenza mentre Castro si assentava dal Paese; pero, in una di queste opportunità, quando Cipriano Castro si trovava in Parigi, Juán Vicente Gómez prese il potere, proibendo la entrata al paese al suo antico capo. Questo successe il 19 dicembre 1908. Aveva consumato il colpo di stato che lo manterrebbe nel potere per 27 anni, fino alla sua morte accaduta nel dicembre del 1935.


La opposizione a Gómez fu brutalmente repressa. Contuttociò, nell'università Centrale, gli studenti , capitanati da Jóvito Villalba e Rómulo Betancourt, nel febbraio del 1928 sostennero un discorso, provocarono scioperi e disturbi, che furono depressi dai militari. Questo è quella che si conobbe come LA GENERAZIONE DEL 28.

Generazione del 28
Generazione del 28

Durante il periodo di Gómez ebbe inizio lo sviluppo della Industria Petrolifera Venezuelana. Molti lavoratori del campo emigrarono verso le zone petrolifere, dove più facilmente trovavano lavoro. Alcuni degli aspetti positivi che ebbe questo periodo fu precisamente il favoreggiamento delle inversioni straniere (in particolare nel settore petrolifero), che permise a Venezuela lo sviluppo degli idrocarburi che tiene oggi, e il pagamento del debito esterno che angustiava al paese (anche se a un costo molto rilevante).

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